3. Potare le rose non rifiorenti
Se avete rose da bacca (per es. Rosa rugosa, R. roxburghii, R. pimpinellifolia, R. filipes ‘Kiftsgate’ ecc.), cioè i cui frutti rosseggiano decorativi da settembre in poi, NON potatele adesso. Se ne riparlerà, eventualmente, a febbraio.
Su tutti gli altri rosai non rifiorenti e che non producono cinorrodi (così si chiamano i frutti delle rose), potete decidere se lasciare o tagliare i fiori sfioriti, nel caso sopra la seconda foglia: alla pianta non nuoce né lasciare, né eliminare l’appassito.
4. Potare le rose rifiorenti
Sulle rifiorenti, invece, la potatura è obbligatoria, per concentrare le energie negli steli utili a produrre nuovi fiori dopo l’estate. Tagliate appena il fiore appassisce, sopra la quarta foglia (cioè eliminate la porzione di stelo che porta la rosa sfiorita con le prime 3 foglie partendo dall’alto). Se si tratta di Floribunde o Polyanthe, che producono uno stelo fiorale ramificato in cima con tanti fiori, tagliate sopra la prima foglia subito sotto la ramificazione.
5. Il giorno giusto per potare
Scegliete una giornata lontano dalla pioggia, caduta o prevista e, in giugno, agite nel tardo pomeriggio su piante ben asciutte ma senza il sole cocente a colpirle: una giornata parzialmente nuvolosa (ma senza previsione di pioggia) sarebbe l’ideale.
Al termine della potatura potete distribuire un concime granulare specifico per rosai, a lenta cessione, per fornire nutrimento per tutta l’estate
Fonte: www.aicg.it
Suggerimenti
Nel mese di giugno, ma in particolar modo con l’innalzamento delle temperature, le nostre rose sono soggette all’attacco di fastidiosi insettini: afidi, lepidotteri, ragnetti rossi… per combatterli si può utilizzare l’insetticida a base di piretro, una sostanza proveniente da un fiore ( il Tanacetum cinerariifolium) totalmente naturale.